
Ragazzi nn ci avevo mai pensato prima a mettere un riassuntino della mia tesi! Cavolo vi ho stressato per un'anno con ste pm10 e poi nn vi dedico un'articolo? Pongo subito rimedio!
Riassunto della Tesi di Laurea
Concentrazioni di polveri fini nella città di Bolzano
Elaborata da Paolo
Concentrazioni di polveri fini nella città di Bolzano
Elaborata da Paolo
Introduzione
Ultimamente si sente parlare spesso delle polveri, soprattutto nel periodo invernale, quando a causa del loro superamento dei valori limiti nell’aria, siamo costretti a restrizioni oppure blocchi del traffico.
Le polveri sottili:
Le polveri derivano da una frantumazione meccanica (derivate da fonti naturali o antropiche) e in questo caso hanno un diametro di circa 10 µm (PM 10) o da processi incompleti di combustione, più frequentemente in questo caso il diametro medio è 2,5 µm (PM 2,5)
Le PM (dall’inglese Particulat Mater), che interessano l’uomo sono le PM 10 e le 2,5, cioè polveri che hanno un diametro pari o inferiore a 10 µm o a 2,5 µm.
Di conseguenza, grazie al loro ridotto diametro dette polveri possono penetrare nell’apparato respiratorio a varie profondità in funzione del loro diametro, causando dei problemi alle vie respiratorie come: silicosi bronchiti croniche, fenomeni di sensibilizzazione con l’aumento di fenomeni asmatici. Inoltre le PM più piccole, possono diffondersi attraverso il sangue ad altri organi causando effetti cardiovascolari.
Dal punto di vista sanitario la frazione più piccola (PM 2,5) interessa maggiormente l’uomo.
Le polveri che hanno un diametro inferiore a 10 µm riescono a raggiungere le parti più profonde del polmone e a depositarsi negli alveoli polmonari, rilasciando delle sostanze nocive le quali vengono adsorbite dall’alveolo entrando nel circolo sanguigno.
Ancora più pericolose sono le polveri ultrafini che misurano meno di 1 micron, queste possono oltrepassare la membrana alveolare e penetrare direttamente nel circolo sanguigno.
Le PTS possono incrementare malattie cardiovascolari, polmonari e attacchi d’asma, soprattutto: nei bambini, negli anziani e nelle persone predisposte o aventi già delle patologie.
Le principali fonti di PM10 sono:
Sorgenti naturali: l'erosione del suolo, gli incendi boschivi, le eruzioni vulcaniche, la dispersione di pollini, il sale marino
Sorgenti legate all'attività dell'uomo: processi di combustione (tra cui quelli che avvengono nei motori a scoppio, negli impianti di riscaldamento, in molte attività industriali e nelle centrali termoelettriche), usura di pneumatici, freni ed asfalto
Inoltre, una parte rilevante del PM10 presente in atmosfera deriva dalla trasformazione in particelle liquide di alcuni gas (composti dell'azoto e dello zolfo) emessi da attività umane.
Nelle aree urbane il traffico veicolare è la principale fonte del PM10 (circa l'80%).
La nocività delle polveri sottili dipende dalle loro dimensioni e dalla loro capacità di raggiungere le diverse parti dell'apparato respiratorio:
oltre i 7 µm: cavità orale e nasale
fino a 7 µm: laringe
fino a 4,7 µm: trachea e bronchi primari
fino a 3,3 µm: bronchi secondari
fino a 2,1 µm: bronchi terminali
fino a 1,1 µm: alveoli polmonari
Dipende inoltre dalla loro natura chimica. In genere, le patologie legate all'inquinamento da polveri sottili sono riconosciute essere l'asma, le affezioni cardio-polmonari e la diminuzione delle funzionalità polmonari. La mortalità indotta dalle polveri sottili è oggetto di dibattito. L'OMS, sulla base di uno studio condotto nel 2000 in 8 città del mondo, stima che le polveri sottili siano responsabili dello 0,5% dei decessi registrati nell'anno.
I valori limite sono definiti in Italia dal decreto-legge nr. 60 del 2 aprile 2002; tale decreto fissa due limiti accettabile di PM10 in atmosfera:
- Il primo è un valore limite di 50 µg/m³ come valore medio misurato nell'arco di 24 ore da non superare più di 35 volte/anno.
- Il secondo come valore limite di 40 µg/m³ come media annuale-
1 commento:
Figo!
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