
Il film è ambientato nel periodo Muromachi, e si impernia sulla lotta tra i guardiani sovrannaturali che proteggono la foresta e gli umani, bisognosi di risorse, che quella stessa foresta vogliono distruggere. Gli eventi sono narrati come visti dagli occhi di un estraneo, il principe Ashitaka. "Mononoke" non è un vero e proprio nome, ma un soprannome che, nel contesto, può essere tradotto in "spirito vendicativo", dando al titolo del film il significato di "Principessa degli spiriti vendicativi".
Ashitaka, un principe Emishi, per salvare il suo villaggio dal dio-cinghiale Nago, trasformatosi in demone, si vede costretto ad ucciderlo, attirando su di se una maledizione nel processo. Mentre la maledizione si espande, Ashitaka deve trovare una cura il più in fretta possibil
e, prima che venga ucciso dall'anatema. Durante il suo viaggio scopre che la maledizione che aveva afflitto il dio era stata causata da un proiettile di ferro sparato da un cannone artigianale prodotto nella Città del Ferro, in guerra contro gli spiriti della foresta per riuscire a procurarsi le risorse necessarie. Le tribù dei cinghiali, delle scimmie e dei lupi, insieme a San (la Principessa Mononoke del titolo), una ragazza cresciuta da questi ultimi, difendono la foresta. Ashitaka, durante il processo di mediazione, si innamora di San.
Il film riscosse un enorme successo in Giappone e in molti altri paesi. In questi ultimi, fu interpretato come un film sull'ambiente, raccontato in forma di mito giapponese. In Italia è stato distribuito dalla Buena Vista Pictures.
Il titolo italiano "Principessa Mononoke" è fuorviante, essendo solo una traduzione parziale del titolo. Lascia l'impressione che "Mononoke" sia un nome proprio di persona, quando invece "Mononoke Hime" è traducibile in "Principessa dei fantasmi" o "Principessa degli spiriti vendicativi" (il significato proprio della parola mononoke non ha un'equivalente in italiano, da qui la decisione di lasciarlo intatto).

Il film riscosse un enorme successo in Giappone e in molti altri paesi. In questi ultimi, fu interpretato come un film sull'ambiente, raccontato in forma di mito giapponese. In Italia è stato distribuito dalla Buena Vista Pictures.
Il titolo italiano "Principessa Mononoke" è fuorviante, essendo solo una traduzione parziale del titolo. Lascia l'impressione che "Mononoke" sia un nome proprio di persona, quando invece "Mononoke Hime" è traducibile in "Principessa dei fantasmi" o "Principessa degli spiriti vendicativi" (il significato proprio della parola mononoke non ha un'equivalente in italiano, da qui la decisione di lasciarlo intatto).
Film bellissimo con un gran senso per il pacifismo e per l'amore per l'ambiente.

Volevo aggiungere che solo miyazaki poteva inserire dei personaggi splendidi come i Codani (i figli degli alberi)!
Mononoke Hime resta ed è uno dei tanti capolavori di Miyazaki!
1 commento:
E allora si parte.
Visto il film e letta questa splendida recensione non potevo far altro che lasciare un commento...
Mononoke hime (citando il curatore del blog :P) è una stupenda rappresentazione del rapporto tra la "razza" degli umani e la Natura che (madre di ogni creatura) è capace al tempo stesso di donare e togliere la vita;
essa, rappresentata alla perfezione dal Dio cervo compie un ciclo che abbraccia tutte le fasi dell'esistenza e (come è possibile intuire da alcune scene) dimostra come la sopravvivenza di alcuni renda indispensabile il sacrificio di altri.
Reputo molto toccante come lo sviluppo dell'amore tra Ashitaka e San che, secondo me, raggiunge l'apice nel momento in cui egli, colpito da una stilettata, le confessa che non può più allontanarsi da lei... WOW
Facendo una piccola digressione mi piacerebbe focalizzare l'attenzione sulla città del ferro, splendida interpretazione della società moderna che (apparentemente) non si cura di null'altro che del progresso al quale si è votata; addirittura disposta ad uccidere la divinità per poter avanzare.
(La signora Aeboshi deve perdere un braccio verso la fine del film per essere illuminata sul rispetto che la Natura merita)
Che dire di più, massimo rispetto per i Codani (figli degli alberi), che sarebbero da venerare tanto quanto le divinità maggiori...
Un consiglio: se non avete visto il film GUARDATELO!!!
Un saluto
Megabonzo
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